È uno degli alimenti più presenti sulle nostre tavole, uno di quelli di cui facciamo incetta da tempo e che vede le sue coltivazioni particolarmente diffuse soprattutto nel centro e nel sud Italia - Campania, Calabria, Sicilia, Lazio e non solo.
Stiamo parlando della melanzana, che può avere diversi colori (oltre al classico viola) e che cambia nome in funzione della forma: la cosa che non tutti sanno però sta nel fatto che questo ortaggio ha origine indiana e cinese - proveniente da culture molto lontane dalle nostre, dove è stata coltivata per millenni prima di sbarcare in Europa (utilizzata sia in cucina che come pianta medicinale). Alla fine però ha trovato nei nostri terreni e nelle nostre colture lo spazio ideale per proliferare. Scopriamo insieme qualcosa di più su questo alimento che così spesso popola le nostre tavole.
Melanzana: proprietà nutrizionali e benefici per la dieta
Andiamo a guardare nel dettaglio quali sono i valori nutrizionali della melanzana: per 100 grammi di prodotto, l’apporto è di circa 20 calorie suddivise principalmente in carboidrati (il 55% circa), a cui si aggiunge poi un 25% di proteine e un 20% di lipidi. Così come capita spesso con gli ortaggi, la composizione - più del 92% - è fatta di acqua: prodotto ideale da consumare tra giugno e ottobre (quando sono di stagione e popolano i banchi dei mercati in tutta Italia), che porta in dote con sé diversi benefici nutrizionali che vengono poco evidenziati. Il consumo di melanzane infatti aiuta a tenere sotto contro il livello di colesterolo nel sangue, oltre che a garantire un buon funzionamento del metabolismo con l’acquisizione di vitamine del gruppo B e di potassio - minerale che aiuta la salute del cuore. Non solo: la buccia della melanzana contiene molecole con proprietà antitumorali, anti-aging e antinfiammatorie. Un ortaggio che dunque non è solo ristoro per i golosi, ma anche un grande alleato in tante diete.
Melanzana, come prepararla: non si può che parlare di parmigiana
Non si può quindi, quando si parla di ricette che vedono come protagonista la melanzana, non passare dal trionfo che rappresenta la parmigiana - uno dei piatti cardine della gastronomia del nostro Paese. Una ricetta condivisa e contesa come origini da nord a sud: Emilia Romagna, Campania (Parmigiana 'e mulignane) e Sicilia (Parmiciana o Patrociane) con alcune varianti di ingredienti e modalità di composizione. Non del tutto sicura anche la derivazione del suo nome, che non arriva dal nome del noto formaggio ma dal termine siciliano citato poco prima: “parmiciana”, ossia i listelli di legno delle persiane che finiscono uno sull’altro proprio come fatto dalle sfoglie di melanzana.
Gli ingredienti della parmigiana classica sono dunque, oltre alle melanzane, il fior di latte, la passata di pomodoro, parmigiano reggiano DOP, una cipolla e poi sale, pepe e basilico per dare sapori. Per friggere invece si può usare l’olio di semi di arachide, ma prima si prepara la passata di pomodoro (circa 50 minuti in pentola) e nel frattempo si taglia il fior di latte a pezzettini e si affettano le melanzane a fette - spessore non più di mezzo centimetro - e si immergono nell’olio già caldo per essere fritte. A quel punto si crea nella teglia la struttura definitiva: base con passata di pomodoro, poi si aggiungono le melanzane, altro strato di pomodoro insieme ai pezzi di fior di latte e poi di nuovo melanzane e così via (fate almeno tre strati, ma volendo c’è chi abbonda anche in questo). Alla fine spolverate un po’ di parmigiano reggiano e lasciate andare nel forno a circa 200 gradi per 30 minuti. Il risultato neanche stiamo lì a descriverlo, tanto ne conoscete già l’efficacia e il sapore unico nel suo genere.