Alcuni lo chiamano passion fruit o maracuja, i più lo conoscono come frutto della passione. Ecco come si mangia, proprietà e benefici.
Il frutto della passione, conosciuto anche come passion fruit è chiamato anche maracuja o granadilla; è il frutto della Passiflora edulis. Nativa delle regioni subtropicali del Sud America, probabilmente originaria del Paraguay, questa specie viene coltivata in diversi paesi, caratterizzati da un clima piuttosto caldo, come Brasile, Perù, Africa meridionale, India, Indonesia e Nuova Zelanda. È un frutto che sempre più si sta diffondendo sulle nostre tavole e noi vi vogliamo raccontare come si mangia, le sue proprietà e i benefici ma non prima di avervi svelato perché si chiama proprio così…
Frutto della passione: perché si chiama così?
L’appellativo “della passione” è piuttosto curioso non ha tardato a far nascere ipotesi sulle sue proprietà afrodisiache. Grazie alla sua polpa soffice e al suo profumo intenso, non è stato difficile lavorare di fantasia in quel senso. E’ stato scoperto dai primi esploratori e dai primi coloni europei giunti in Sudamerica: tra questi c’erano numerosi gesuiti, giunti nelle nuove terre con l’intento di evangelizzarle. Pare che i religiosi usassero il fiore della passiflora e la sua complessa struttura per spiegare agli indigeni il concetto della Passione di Cristo. I missionari a ogni parte del fiore attribuirono un significato: i filamenti che circondano l'ovario rappresentavano la corona di spine; i cinque stami raffiguravano le cinque ferite inferte a Gesù; i tre stigmi erano invece i tre chiodi piantati nelle mani e nei piedi; i cinque petali indicavano gli apostoli rimasti fedeli; l'androginoforo rappresentava la colonna della flagellazione e, infine, i capreoli erano identificati con i flagelli usati per la fustigazione di Cristo. La denominazione frutto della passione deriva quindi dalla stilizzazione di diversi elementi riconducibili alla crocifissione di Cristo nel fiore di questa pianta: di conseguenza anche il suo frutto, la maracuja, venne denominato frutto della passione.
Come si mangia il frutto della passione
Il frutto della passione è acidulo, dolce, profumato, ha forma ovale e dimensioni simili a un mandarino. La sua buccia può essere di colore viola, giallo o rosso, la polpa ha una consistenza gelatinosa, profumata, morbidissima e ricca di piccoli semi. Questi sono solitamente usati come nutrimento per gli animali, mentre dalla buccia viene estratto un olio utilizzato principalmente nell’industria cosmetica. Il frutto della passione va tagliato a metà e mangiato fresco con l’aiuto di un cucchiaino o succhiando direttamente la polpa. Per capire se un frutto della passione è maturo, bisogna tastare la buccia, che deve essere leggermente grinzosa.
Oltre a mangiarlo al naturale, però, può anche essere utilizzato per diverse preparazioni. In particolare, viene utilizzato in cucina per preparare torte, mousse, sorbetti, cocktail, succhi e marmellate e persino ricette salate. Un abbinamento classico lo vuole associato allo yogurt, per creare un contrasto tra l’acidità di quest’ultimo e la dolcezza del frutto.
Se poi si vuole preparare qualcosa di veramente originale, è sufficiente ispirarsi a due chef stellati: scenografico e dal sapore intenso il cracker di caviale e frutto della passione è l’antipasto firmato da Giancarlo Perbellini che evoca i profumi di una spiaggia tropicale. Germana Germiniasi ha invece pensato a na ricetta di mare che, oltre al frutto della passione, vede impiegati la pastinaca e i capperi, il filetto di coregone al vapore con frutto della passione.
Proprietà e benefici del frutto della passione
Il passion fruit vanta diverse proprietà benefiche: contiene molte fibre alimentari, che si trovano però prevalentemente nella porzione legnosa dei semi, non contiene colesterolo, lattosio e glutine. E’ ricco di vitamina A, C e di betacarotene dal grande potere antiossidante, essenziale per il rigeneramento cellulare. E’ efficace nella cura della pelle e contro le infezioni batteriche; il frutto con la buccia viola è ricco di polifenoli mentre quello con la buccia gialle contiene prunasina. Contiene elevate quantità di potassio, alleato efficace per drenare, stimolare la diuresi e smaltire i liquidi in eccesso. Le fibre idrosolubili contenute lo rendono efficace anche a livello instestinale: ripulisce l'intestino, contrasta il gonfiore addominale, e ritarda l'assorbimento dei carboidrati, facilitando così il metabolismo dei grassi. E' ricco di vitamina B2 e B6, e di pectina efficace contro ulcere e bruciori di stomaco. Il frutto della passione è un ottimo alleato delle diete dimagranti: nonostante abbia un apporto energetico medio-elevato, fornito principalmente dalla concentrazione di zuccheri, riesce a “svegliare” il metabolismo. Ha poi un potere rilassante: la pianta dalla quale ha origine il passion fruit è la passiflora, nota per le sue virtù calmanti e distensive. Per questo, è un toccasana per chi soffre d'insonnia, di forte stress, e di fame nervosa.
L’apporto energetico di un singolo frutto di sole 17 calorie: infatti, il frutto della passione è composto per circa il 73% di acqua e per la restante percentuale da sali minerali. Considerando la proporzione, esso è una ricchissima fonte di fibre, oltre a contenere circa il 10% del fabbisogno giornaliero di vitamine A e C. È anche ricco di composti vegetali benefici, inclusi carotenoidi e polifenoli. In effetti, uno studio ha scoperto che il frutto della passione era più ricco di polifenoli rispetto a molti altri frutti tropicali, tra cui banana, mango, papaya e ananas. Inoltre, il frutto della passione offre una piccola quantità di ferro. Una porzione singola di frutto della passione fornisce circa 2 grammi di fibre, importanti per l'intestino e per prevenire la costipazione, ma la maggior parte delle persone non ne mangia abbastanza. In particolare, la fibra solubile aiuta a rallentare la digestione del cibo, il che può prevenire picchi di zucchero nel sangue. Le diete ricche di fibre sono anche associate a un minor rischio di malattie, tra cui malattie cardiache, diabete e obesità.