L’autunno è arrivato, Natale è sempre più vicino e nel momento in cui ci si mette a tavola a novembre la domanda sorge spontanea: quale frutta di stagione consumare per imbandire i propri pasti, per arricchire la nostra dieta e soprattutto per mantenere un apporto nutritivo bilanciato?
Nonostante la stagione piovosa e le difficoltà dettate dal tempo per chi lavora la terra, sono diversi i prodotti e la frutta di stagione da poter utilizzare e consumare - soprattutto frutta secca, che in autunno diventa la regina delle nostre preparazioni. Qui riportiamo un breve, ma speriamo esaustivo, elenco delle alternative che si possono utilizzare.
Le castagne: un gusto unico dal sapore inconfondibile
Il primo frutto a cui si pensa in autunno è la castagna - da scaldare sul fuoco o sui fornelli, da sbucciare e mangiare mentre esce il fumo e ci si scotta le mani. Una sensazione che tutti hanno provato almeno una volta nella vita, con la castagna che negli ultimi anni è poi diventata protagonista anche di diversi piatti e preparazioni speciali - alimento in grado non solo di arricchire come gusto, ma anche come componenti nutrititivi. Le castagne poi sono funzionali anche alle diete bilanciate che spesso le persone iniziano a fare in autunno: fonte di ferro e potassio, diventano una doppia ragione per stimolare il palato. Il segreto è sempre lo stesso: basta non abusarne.
Se andate a caccia di vitamina C in autunno, basta scegliere il kiwi
Un frutto comodo, una merenda che piace tanto anche ai bambini e un alimento che permette di reintegrare al meglio la dieta a ogni età dando un apporto fondamentale di vitamina C: tagliare a metà e mangiare col cucchiaio un kiwi è uno dei grandi piaceri dell’autunno e di novembre, riuscendo così a “rendere divertente” il consumo di vitamina C - senza rinunciare al gusto, visto il grande apporto zuccherino che l’inconfondibile frutto verde porta in dote con sé.
La mela: il frutto per eccellenza (non solo di novembre)
Toglie sempre il medico di torno, ma in autunno la mela riesce a dare il meglio di sé anche a livello nutrizionale: è il frutto per eccellenza ed è diventato ormai non solo accompagnamento finale, ma anche ottimo comprimario nella preparazione di diverse pietanze - dalle carni fino ad arrivare, ovviamente, ai dolci. C’è un aspetto nutrizionale che riguarda le mele che spesso viene sottovalutato: la maggior parte delle fibre (e non solo quelle) sono contenute nella buccia, che si può e si deve evitare di togliere per mantenerne al meglio e intatto il sapore. Per questo il consiglio è quello di scegliere mele biologiche: senza pesticidi, il consumo della mela con la buccia avrà tutto un altro sapore.
Arance, clementine e mandarini: rivolgersi a loro in caso di raffreddore
È tempo non solo di primi freddi, ma purtroppo anche di raffreddore e più in generale di malanni di stagione che con l’arrivo dell’autunno ci faranno compagnia per un po’: come comportarsi anche a livello di consumo di frutta? Beh, il rimedio della nonna lo conosciamo tutti e riguarda le arance e i mandarini - che da sempre vengono messi a tavola a fine pasto dai più anziani, propagandandone il valore nutritivo e anche medico. La vitamina C infatti permette di aumentare le difese immunitarie, rinforzando anche la capacità di difendersi dal raffreddore. Consigliati, sempre per lo stesso motivo, anche il cedro e il bergamotto - altri frutti che troviamo meno di frequente all’interno delle diete proposte nelle nostre case, ma che mantengono un alto apporto di vitamina C. E poi anche loro sono frutti di stagione: perché non consumarne il più possibile a novembre?