Si dice che maggio è il “mese delle rose”. Ma anche di fragole, albicocche, nespole e delle prime ciliegie… Ecco tutta la frutta di stagione che ci offre maggio.
Ci avviciniamo piano piano all’estate, maggio è spesso il mese che fa da ponte verso il caldo e le vacanze. Ma è anche il mese in cui la natura esplode, i prati e i fiori sono al massimo dei loro colori sgargianti e della produzione e anche la scelta di frutta e verdura di stagione è sempre più ampia. Non a caso infatti il nome “maggio” deriva da Maius, il corrispondente mese dell'antico calendario romano: deve il suo nome alla dea Maia, che evocava abbondanza e fertilità, ed è la rappresentazione la Madre Terra.
Maggio è quindi ricco di prodotti, ed è il momento di raccogliere (se si ha un orto o un frutteto) ortaggi, erbe aromatiche e frutta di stagione. Anche se non ci si dedica all’agricoltura, possiamo iniziare ad acquistare e a mangiare tanti nuovi e gustosi frutti: albicocche, nespole, le prime ciliegie e pesche, fragole, pere, limoni e pompelmi.
Tutta la frutta di stagione di maggio
Abbiamo visto che sulla tavola di maggio, al momento di mangiare frutta possiamo trovare fragole, kiwi, le ultime arance, tantissime varietà di mele e pere, pompelmi, lamponi, banane, albicocche, nespole e, se la stagione procede adeguatamente, verso la fine del mese anche amarene, ciliegie e pesche che poi saranno presenti fino a luglio.
Di fragole ne esistono al mondo 600 varietà diverse, varie tra loro per dimensioni, consistenza e sapore, coltivate in tutte le aree temperate. 100 grammi di fragole contengono prevalentemente acqua e zuccheri solubili, vitamina C, potassio e calcio; sono degli antinfiammatori naturali, quindi agiscono come beneficio per le malattie dell’intestino, sono ottime per la salute cardiovascolare, ma anche per prevenire alcune forme di cancro (come il tumore al seno, alla cervice, al colon e all’esofago). Secondo le più recenti ricerche scientifiche hanno anche un’azione anti-invecchiamento cognitivo e la loro assunzione sviluppa possibili benefici contro le malattie dell’occhio, inclusa la degenerazione maculare.
Delle nespole si parla sempre poco, sembrano quasi essere un frutto “dimenticato”; sono meno note delle albicocche anche se colore e forma simile, un gusto più aspro ma sono maggiormente succose. Esistono e sono conosciute già dall’epoca romana, ma venivano usate come pianta ornamentale per la casa soprattutto perché considerate benauguranti e simbolo di pazienza e prudenza. Le nespole contengono per lo più acqua – che insieme alle fibre induce il senso di sazietà -, potassio e carboidrati, sono ricche di vitamina A e B, con un basso apporto calorico. Sono ritenute antinfiammatorie, astringenti e diuretiche, regolarizzano la funzionalità intestinale, inoltre il frutto non del tutto maturo è di aiuto in caso di diarrea. Ricordate che i semi delle nespole non devono essere ingeriti, perché tossici!
Se la stagione procede secondo i giusti ritmi produttivi, verso la fine di maggio iniziano ad arrivare sui banchi del mercato le prime ciliegie. In base alla tipologia di polpa, in Italia si possono classificarne due tipologie: le Tenerine, che sono piccole, hanno un colore chiaro e la polpa, appunto, tenera; e le Duracine (spesso conosciute come duroni) che sono più grandi, hanno un colore scuro e una polpa croccante. In buon a parte dello Stivale si producono ciliegie: c’è la ciliegia ferrovia, originaria della Puglia che è grande, scura con un sapore dolce; troviamo poi il celebre durone di Vignola (che si trova in provincia di Modena), la ciliegia veneta di Marostica, dal colore rosso intenso, polpa croccante e sapore molto dolce e quella di Anella, tipica della zona di Bologna, dal colore rosso intenso, polpa soda e sapore non molto dolce. Si mangiano spesso facendo fatica a fermarsi… e senza troppe eccedere questo è un bene! Sono infatti ricche di vitamina C e di potassio; hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatorie e fanno crescere i livelli di melatonina. Sono utili per rinforzare il sistema immunitario, regolano la pressione arteriosa e sono un toccasana per la pelle, favoriscono il sonno e riducono l’infiammazione e i sintomi dell’artrite.
Infine una curiosità, perché spesso si fa fatica a distinguere tra ciliege e amarene, anch’esse pronte da mangiare per la fine di maggio: sono frutti di due diversi alberi, che però appartengono alla stessa famiglia. Le ciliegie crescono sull’albero di ciliegio (Prunus avium) mentre le amarene sull’albero di ciliegio aspro (Prunus cerasus). L’amarena, che scientificamente è anche chiamata ciliegia acidula, è di un colore rosso chiaro e ha sapore amaragnolo/acido.