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Pubblicato 1 mese fa

I 5 falsi miti da sfatare sul cibo: quali sono

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Specialmente in relazione a frutta e verdura, i falsi miti da sfatare che riguardano il cibo sono diversi e, purtroppo, ben radicati nel consumatore medio.

Queste convinzioni sono più diffuse del previsto a causa di una sostanziale mancanza di informazione corretta: anziché approfondire la verità, si sceglie di credere alle spiegazioni semplici a questioni complesse in cui ci imbattiamo quotidianamente.

La difficoltà nell’interpretare le indicazioni della scienza e il passaparola fanno il resto, collaborando loro malgrado alla proliferazione di queste credenze nell’opinione pubblica, spesso anche di fronte a prove contrarie. Per questo motivo è importante approfondire e conoscere la verità, anche al fine di compiere scelte più consapevoli. Andiamo dunque a scoprire il velo su quelli che probabilmente sono i cinque falsi miti più famosi in fatto di alimentazione.

Mangiare la frutta dopo i pasti fa male 

Quante volte abbiamo sentito quest’affermazione? Alla sua origine, probabilmente, c’è una falsa concezione del processo digestivo. Poiché la frutta è percepita come facilmente assimilabile si ipotizza che, se consumata dopo pasti ricchi ed elaborati, possa fermentare nell’intestino: ciò causerebbe gonfiore addominale. Un concetto che, tuttavia, non ha evidenze scientifiche. L’organismo è perfettamente in grado di digerire la frutta in qualsiasi momento della giornata. Mangiarla dopo i pasti, dunque, non rallenta la digestione né provoca fermentazione. Che ad alcuni individui la frutta possa causare gonfiore è la realtà, ma questo dipende dalla sensibilità individuale, non di certo dall’occasione in cui viene consumata.

Le verdure crude sono sempre meglio di quelle cotte 

Anche l’idea che gli alimenti crudi siano “più naturali”, e quindi più salutari, è molto diffusa. C’è chi sostiene che la cottura porti alla perdita di alcuni nutrienti, e in parte è vero: alcune vitamine idrosolubili vengono effettivamente ridotte dall’aumento della temperatura. Ciononostante, va tenuto conto di come certi nutrienti, come il licopene nei pomodori o il beta-carotene nelle carote, diventino più biodisponibili attraverso il calore, e il nostro corpo riesce a trarne ulteriore beneficio. In buona sostanza, anche se la cottura può ridurre alcuni contenuti vitaminici, in altri casi li rende più assimilabili.

Le verdure surgelate sono meno nutrienti di quelle fresche 

Il concetto di freschezza è ricollegato ad una maggiore qualità e “pregio” nutrizionale. Il trattamento di surgelazione, di contro, “rovinerebbe” il prodotto, limitandone l’apporto di vitamine e minerali. Spesso, chi parla in questo modo non conosce i moderni processi di conservazione e i benefici della surgelazione. Quest’ultima tecnica, infatti, è altamente efficiente nel preservare il valore, il sapore e la freschezza della merce: è una soluzione molto comoda anche per ridurre gli sprechi alimentari e fare scelte salutari. Le verdure surgelate vengono spesso congelate immediatamente dopo la raccolta, preservando così molti dei loro nutrienti.

Le patate fanno ingrassare 

Di per sé, le patate non sono un alimento “nemico” della bilancia. Anzi: sono una buona fonte di carboidrati complessi, fibre, vitamine e minerali. Questo tubero, però, è facilmente riconducibile a carboidrati raffinati e a cibi “junk” ricchi di calorie, come le patatine fritte. Di conseguenza, molte persone associano l’alimento all’aumento di peso. La preparazione, invece, è fondamentale. Patate fritte o irrorate con un’eccessiva quantità di olio possono accrescere l’apporto calorico: se cucinate in modo sano (bollite o al forno) sono un prodotto valido e nutriente.

Bere acqua durante i pasti rallenta la digestione 

La convinzione che l’acqua da bere possa compromettere la capacità digestiva dell’organismo è piuttosto diffusa. In realtà, il corpo umano è perfettamente in grado di regolare in autonomia i succhi gastrici: una corretta idratazione può persino favorire l’assimilazione dei nutrienti. L’acqua, infatti, aiuta a far scivolare il cibo lungo l’esofago. Certo, un eccessivo consumo d’acqua durante i pasti potrebbe portare a un temporaneo gonfiore, ma si tratta appunto di una condizione momentanea, che non ha ripercussioni significative sulla salute. 

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