Si prepara con le verdure di stagione: abbinare numerose varietà in un singolo piatto garantisce l’assunzione di una vasta gamma di vitamine, fibre e nutrienti in generale.

Oltre ad essere gustoso e facile da personalizzare, il minestrone risponde a diverse esigenze nutrizionali: soprattutto se privo di ingredienti molto calorici, come formaggio o olio in eccesso, è l’opzione ideale per un pasto sano e leggero. La sua diffusione capillare nelle case degli italiani ha finito per renderlo un autentico simbolo della tradizione gastronomica del Belpaese.

Dalle proprietà alle origini: curiosità sul minestrone 

Le radici del minestrone di verdure sono molto antiche e risalgono all’epoca romana. Già in questo periodo, infatti, la portata veniva preparata con ortaggi, cereali e legumi coltivati localmente: si trattava dunque di un piatto semplice e accessibile. Nei giorni nostri ogni regione italiana ha una propria versione di questa minestra, che si adatta molto agli ingredienti tipici locali. In Liguria, ad esempio, viene arricchita con il pesto, mentre nel Lazio con i carciofi. In Lombardia, ancora, si aggiungono spesso lardo e cotenne di maiale e il riso. Sebbene sia un piatto simbolo dell’Italia, varianti del minestrone sono frequenti in altre culture: ogni nazione ha la propria versione a base di materie prime locali.

Con il passare degli anni, questa pietanza è divenuta un simbolo dell’economia domestica: è considerata un modo per utilizzare gli avanzi e gli scarti delle verdure, trasformandoli in un pasto completo e prevenendo gli sprechi alimentari. Il minestrone è consigliato come opzione detox, perché contribuisce a eliminare le tossine e a mantenere l’organismo idratato. Per renderlo più sostanzioso si può facilmente arricchire con ingredienti come pasta, riso o farro o utilizzare spezie come zenzero o curcuma, per donare un sapore più deciso. Anche il brodo del minestrone, da consumare a cucchiaiate, è un’abitudine sana e altamente nutritiva: il liquido conserva gran parte delle fibre, delle vitamine e dei minerali provenienti dalle verdure.

Falsi miti legati al minestrone 

Come ogni alimento, anche il minestrone è associato frequentemente a convinzioni popolari che, però, non sempre si rivelano del tutto veritiere. Andiamo ad approfondirne alcune.

1. Il minestrone deve contenere solo verdure cotte? Non è sempre vero: l’inserimento di verdure crude o aggiunte a cottura quasi ultimata, come spinaci freschi, basilico o prezzemolo, arricchisce il sapore e conserva quelle sostanze che spesso finiscono per perdersi durante la cottura, donando al piatto un’ulteriore nota di freschezza.
2. Le verdure cotte del minestrone sono meno sane rispetto alle alternative crude? Non necessariamente, anzi: la cottura può rendere alcuni nutrienti più accessibili. Cuocere il pomodoro, ad esempio, aumenta la disponibilità di licopene, un antiossidante benefico.
3. Il minestrone è povero di proteine? L’inclusione di fagioli, lenticchie o ceci aumenta significativamente il contenuto proteico. Se si vuole optare per una minestra “rinforzata”, dunque, i legumi sono un’ottima soluzione per rendere la portata più completa dal punto di vista nutrizionale, oltre che soddisfacente per il palato. I legumi, oltre a fornire proteine vegetali e fibre, creano anche un senso di sazietà, riducendo il senso di fame.
4. Il minestrone non è adatto ai bambini? Quella che i più piccoli non possano apprezzare appieno il minestrone è una credenza molto diffusa. Si tratta però solamente di una questione di abitudine: con alcuni accorgimenti, come frullare il composto o aggiungere ortaggi dolci che vadano a mitigare le note più amare o intense, anche i bambini possono imparare a familiarizzare con le verdure.
5. Il minestrone si consuma solo in inverno? Un piatto caldo è sempre più confortante nei mesi freddi, ma chi ha detto che non esistano varianti più “estive”? Ad esempio, ingredienti stagionali come zucchine, melanzane e pomodori potranno insaporire la pietanza in modo unico. Il minestrone, inoltre, è ottimo anche da gustare freddo, a mo’ di zuppa estiva.