Sebbene oggi siano così diffusi e utilizzati nella nostra cucina, le origini dei pomodorini rossi e gialli sono avvolte da un velo di mistero e affascinanti leggende: si ritiene che i primi pomodori, sia rossi che gialli, abbiano avuto origine nelle regioni andine del Sud America, in particolare in Perù, Ecuador e Colombia.
Gli Aztechi li coltivavano e li consideravano frutti sacri, mentre furono i conquistadores spagnoli a portare il pomodoro in Europa nel XVI secolo. All'inizio, però, questo frutto fu accolto con diffidenza e considerato velenoso, tanto da essere chiamato "mela del diavolo”. In Italia invece, il pomodoro arrivò relativamente tardi, ma si diffuse rapidamente grazie al clima mediterraneo favorevole alla sua coltivazione, diventando nel corso dei secoli uno dei cardini della nostra cucina.
Discorso parzialmente diverso invece per i pomodorini gialli che in realtà, erano le varietà più diffuse in Europa nei primi secoli dopo la sua introduzione. Il colore giallo, infatti, era considerato più prezioso e associato all’oro e quindi inizialmente veniva privilegiato. Nel corso dei secoli però, attraverso la selezione naturale e l'intervento umano, sono nate numerose varietà di pomodoro, tra cui quella rossa, che si è diffusa più rapidamente grazie al suo sapore intenso e alla sua versatilità in cucina. In Campania, e in particolare nella zona vesuviana, si coltiva ad esempio da secoli il pomodorino del Piennolo, sia rosso che giallo.
Questa varietà, legata a tradizioni antiche, è caratterizzata da una forma allungata e da un sapore particolarmente intenso. Ma a prescindere dalla “selezione naturale” fatta nel corso del tempo dalle varie coltivazioni, scopriamo insieme quali sono le differenze tra le due tipologie di pomodoro.
Le principali differenze tra pomodorini rossi e gialli: sapore, utilizzo, proprietà nutrizionali
I pomodorini rossi e gialli dunque, pur appartenendo alla stessa famiglia, presentano alcune differenze significative che ne caratterizzano il sapore, l'utilizzo in cucina e le proprietà nutrizionali. Partiamo dal primo aspetto:
- I pomodorini gialli sono generalmente più dolci rispetto ai rossi, con note fruttate e talvolta leggermente agrumate: questa caratteristica li rende ideali per essere consumati freschi in insalate o come snack;
- I pomodorini rossi tendono ad avere un'acidità più marcata, che li rende perfetti per la preparazione di salse e sughi, tanto che la passata di pomodoro mantiene da secoli quella nota di colore.
Ragionando delle proprietà nutrizionali delle due tipologie di pomodorini invece:
- Entrambi sono ricchi di antiossidanti, ma i pomodorini gialli, in particolare i datterini gialli, ne contengono una quantità superiore, soprattutto di polifenoli, noti per la loro elevata attività antiradicalica;
- Il licopene, un potente antiossidante, è più concentrato nei pomodorini rossi.
Infine, l’altra divisione che possiamo fare è quella relativa all’utilizzo dei pomodori stessi in cucina, in base ai piatti che bisogna preparare:
- I pomodorini gialli, grazie al loro sapore dolce, sono perfetti per essere consumati crudi. Entrambi invece possono essere utilizzati sia crudi che cotti, ma i pomodorini rossi sono più adatti per le preparazioni che richiedono una lunga cottura, come le salse e i sughi;
- I pomodorini gialli si abbinano bene a sapori forti e decisi, come il pesce, la carne bianca e i formaggi stagionati;
- I pomodorini rossi sono più versatili e si adattano a una vasta gamma di piatti.