Famose in Oriente da secoli, le bacche di Goji riscontrano un successo sempre maggiore anche alle nostre latitudini, dove hanno conquistato la fama di superfood. Vale quindi la pena approfondire cos’è e da dove proviene questo dono della natura dotato di ottimi valori nutritivi.
In Cina, il paese da cui hanno origine, da tempo immemore sono una componente della medicina tradizionale.
Prima di tutto, bisogna chiarire che Goji non è il nome del luogo da cui provengono le bacche, come sarebbe spontaneo pensare. Semplicemente, la parola Goji deriva dal cinese gǒuqǐ, che significa, appunto, “bacca”. Possiamo dunque affermare che si tratta della “bacca per eccellenza”; basti pensare che è nota anche con il nome di “diamante rosso”, un chiaro richiamo alla sua tipica colorazione e soprattutto al suo pregio.
Le bacche di Goji crescono spontaneamente, soprattutto negli altopiani del Tibet, da una pianta il cui nome scientifico è Lycium barbarum; si tratta di un arbusto estremamente rustico, che si è facilmente adattato anche al clima mediterraneo e viene ormai coltivato in varie regioni italiane; appartiene alla famiglia botanica delle solanacee, della quale fanno parte anche pomodori, peperoni e melanzane.
Bacche di Goji, nutrienti e versatili in cucina!
Vediamo quindi di scoprire qual è il modo migliore per inserire le bacche di Goji nella nostra dieta, considerando che ormai è sempre più facile reperirle sia in erboristeria che nei negozi bio, e spesso anche nei negozi della grande distribuzione.
In commercio troviamo le bacche di Goji essiccate, candite, in capsule, e anche come ingrediente di prodotti e alimenti come succhi di frutta, barrette e marmellate.
In cucina si possono utilizzare per i dolci, ma anche per rendere più ricca e gustosa un’insalata. È un frutto estremamente versatile, molto utilizzato da chi segue un regime vegano e ricerca prodotti di origine vegetale dotati di proprietà nutritive al di sopra della media.
Il sapore delle bacche di Goji ricorda vagamente quello del mirtillo e dei frutti di bosco in generale; questa caratteristica le rende particolarmente adatte alla prima colazione, in aggiunta allo yogurt o a una tazza di latte, magari per arricchire i soliti cereali. Prima del consumo, si consiglia di tenerle in ammollo per un quarto d’ora circa in acqua tiepida: in questo modo si reidratano, assumendo una consistenza più morbida e gradevole al palato.
Una bacca, mille idee!
Frullando alcune bacche di Goji con dei frutti rossi, una mela, un kiwi o altra frutta fresca a piacimento, si ottiene una bevanda tonificante, nutrientissima e gustosa; esiste anche il succo di Goji, disponibile sia concentrato che miscelato con acqua o con altri succhi di frutta.
Per preparare una tisana alle bacche di Goji, gradevole e corroborante, è sufficiente bollire un cucchiaio di bacche essiccate in un pentolino per circa 5 minuti, dolcificando con del miele o con lo zucchero di canna. Dopo aver lasciato riposare l’infuso, si filtra il tutto con un colino e la nostra tisana è pronta, deliziosa anche se gustata fredda. Sempre dopo aver proceduto alla loro reidratazione, le bacche essiccate sono un ottimo sostituto dell’uvetta nell’impasto dei dolci da forno, come ciambelle e plum-cake, oppure nei dolci da frigo, come la zuppa inglese e il tiramisù. Da provare!
Ovviamente, le bacche di Goji sono un utile jolly nella preparazione delle insalate: in questo caso siamo liberi di aggiungerle alle nostre combinazioni di verdure preferite, certi che daranno una spinta in più ai nostri contorni.
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