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Pubblicato 1 anno fa

Come seminare e coltivare gli spinaci: istruzioni e consigli

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Non bisogna essere Braccio di Ferro per conoscere le qualità nutritive e l’importanza all’interno di una dieta sana del consumo e dell’utilizzo di verdure in generale e degli spinaci in particolare - che garantiscono un apporto nutritivo che permette di completare al meglio un pasto.

La comodità degli spinaci poi sta nel fatto che, sempre più persone, stanno portando avanti una produzione personale - su scala ridotta, ma comunque efficace - della pianta stessa che riesce a resistere senza grandi problemi e dando la giusta attenzione al proprio piccolo orto o ai vasi all’interno dei quali viene piantata. Qui proviamo brevemente a spiegare quali sono le semplici istruzioni da seguire per coltivare gli spinaci, garantendosi così una scorta da poter poi utilizzare a proprio piacimento in cucina.

Coltivare gli spinaci: il tipo di terreno e le quantità di acqua necessarie

Come insegnano gli agricoltori e i tecnici del mestiere, l’analisi e il lavoro per provare a far crescere qualsiasi genere di pianta parte sempre dal terreno: nel caso degli spinaci le caratteristiche che facilita lo sviluppo è la presenza di materia organica all’interno del sottosuolo. A livello di coltivazioni amatoriale è più complicato pensare di fare uno studio nel genere, ma il trucco è quello di preoccuparsi della composizione chimica della terra nella quale viene inserito il seme. L’altro aspetto a cui guardare con attenzione è la quantità d’acqua necessaria per la crescita degli spinaci: le radici sono poche profonde, di conseguenza faticano a trovare apporto continuo dal terreno. La pianta va quinti irrigata più volte e non con tanta acqua per aumentarne la resa: l’obiettivo è quello di mantenere il più possibile umido il terreno nel periodo di crescita, abbassando così la temperatura che fa aumentare lo sviluppo delle foglie di spinaci. Quindi, come muoversi? Irrigando nelle prime due settimane di crescita dalle tre alle quattro volte, soprattutto al mattino presto o nel tardo pomeriggio (per scongiurare la rapida evaporazione dell’acqua).

Piantare gli spinaci: quale clima sfruttare e a che distanza mettere i semi

Qual è il clima più adatto per gli spinaci? Prediligono il clima fresco, per questo è preferibile piantarli o all’inizio della primavera o in autunno - tenendo conto che in base alla tipologia di pianta, la resa migliore potrebbe essere garantita da temperature che variano tra i 10 e i 21 gradi. Nel caso in cui il clima invernale dovesse farsi rigido, il consiglio è quello di coprire in qualche modo la pianta - soprattutto quando si scende sotto i 5 gradi, per evitare che lo sviluppo degli spinaci venga troncato e in alcuni casi porta anche alla mancata produzione da parte della pianta stessa. Per quello che riguarda invece lo spazio tra i vari semi, in considerazione poi dello sviluppo della pianta, il trucco è quello di lavorare per file e di scavare una buca non troppo profonda: vanno bene circa tre centimetri, per evitare che le frequenti irrigazioni non arrivino poi ad alimentare il seme nella delicata fase iniziale. Quali vincoli dimensionali porsi? La distanza tra le file può essere di 15 centimetri (anche meno, ma meglio non rischiare), mentre “a lato” della pianta meglio lasciare anche 30 centimetri - in modo che lo sviluppo possa essere completo.

I difetti della pianta da spinaci: spesso sono attaccate da parassiti

Verrebbe quasi da dire che gli spinaci non piacciono soltanto a noi, ma anche ai parassiti che attacco di continuo le piante e spesso ne impediscono il naturale sviluppo; così come le malattie, in modo particolare la peronospora e la cosiddetta “ruggine degli spinaci” - entrambe che bloccano la crescita delle foglie, ne cambiano il colore e rendono indigesto l’eventuale consumo di spinaci stessi. Quando le cose vanno bene invece, dopo circa 40-50 giorni dalla semina, si passa alla raccolta (se si è stati attenti nel mantenere le distanze e lo sviluppo è particolarmente rigoglioso si può arrivare anche a 60 o 70 giorni). Così si può sfruttare al meglio l’occasione di portare in tavola un prodotto non solo autoprodotto, ma anche sano e particolarmente duttile che può essere inserito in diverse ricette.

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