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Pubblicato 30 giorni fa

La buccia della frutta si mangia o fa male? Scopriamolo insieme

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È un discorso antico, che affonda le sue radici nel tempo e nella cultura popolare: si può mangiare la buccia nella frutta, si o no? Questo resta un dubbio al quale non si riesce a dare una risposta univoca, ma per trovare una chiave di lettura al dubbio comune si può sottolineare che mangiare la buccia fa bene ad esempio perché è tesoro di nutrienti, una vera miniera di fibre, vitamine, minerali e antiossidanti - fondamentali per una buona salute.

La frutta in genere e in particolare la buccia in alcuni casi, è grande alleata della digestione: le fibre presenti infatti regolarizzano l'intestino e prevengono la stitichezza, oltre a fare da scudo contro le malattie: alcuni studi indicano che consumare regolarmente la buccia potrebbe ridurre il rischio di malattie cardiache e alcuni tipi di tumore. A fronte di queste delucidazioni quindi pare evidente che togliere la buccia dalla frutta diventi quasi un peccato, rinunciando a un apporto nutritivo che invece è di gran lunga più corposo. Invece in realtà ci sono altre situazioni nelle quali evitare di consumarla resta la soluzione migliore: ad esempio per quel che riguarda i trattamenti chimici che la la frutta subisce, assumendo dei pesticidi o chissà cos’altro, è meglio rimuovere la buccia per evitare di ingerire sostanze nocive. Il rischio è anche quello di una contaminazione batterica: è essenziale lavarla accuratamente, a prescindere dalle eventuali difficoltà digestive che possono sopraggiungere quando si masticano bucce che sono dure e difficili da digerire (discorso che va fatto soprattutto per bambini o persone con problemi intestinali). 

Dunque, quali sono i frutti di cui si può mangiare la buccia?

Come già sottolineato quindi, molti frutti nascondono un vero e proprio tesoro nutrizionale all’intero della loro buccia; mangiarla può apportare numerosi benefici alla salute, come nel caso ad esempio delle mele - uno dei frutti più conosciuti e amati, la cui buccia è ricca di vitamina C, vitamina K e fibre, che aiutano a mantenere una buona digestione e a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Anche la pera è un frutto molto versatile, con contributo alimentare paragonabile a quello precedente e che contribuiscono a proteggere le cellule dai danni causati dai radicali liberi. Indicazione in parte inattesa ma che funziona molto inoltre è quella di mangiare la buccia di arance, limoni, mandarini e pompelmi che sono ottime fonti di vitamina C: in quel caso la loro buccia, soprattutto quella bianca interna, è ricca di sostanze fitochimiche con proprietà antiossidanti. Anche l'uva è un frutto molto versatile, che può essere consumato sia fresco che secco: la sua buccia è ricca di resveratrolo, un potente antiossidante con proprietà anti-infiammatorie e viene comunemente consumata senza grossi dubbi.

Come consumare la buccia dei frutti? Alcuni consigli utili da seguire

Come preparare dunque la buccia nei frutti che si possono consumare senza rimuoverla? Si parte dal lavaggio accurato, fondamentale passarla sotto acqua corrente fredda e strofinarla delicatamente con una spazzola da cucina per eliminare eventuali residui di terra, pesticidi o altre sostanze. Importante anche scegliere la frutta di buona qualità: optare per quella biologica è sempre la scelta migliore, in quanto è coltivata senza l'utilizzo di pesticidi, ricordandosi sempre di rimuovere la parte esterna: nel caso di agrumi, come arance e limoni, è consigliabile ad esempio farne a meno, soprattutto perché può essere più amara e contenere una maggiore quantità di sostanze chimiche. Diverse sono anche le modalità per consumare la buccia: in molti casi può essere consumata direttamente, insieme alla polpa, ma come alternative c’è quella che viene grattugiata e aggiunta a yogurt, cereali, insalate, dolci o bevande per un tocco di sapore in più. Lavorazioni sicuramente più complicate, ma non per questo meno saporite sono ad esempio l’essiccazione che permette la preparazione di tisane, spezie o come snack salutare. Infine, rimuover la buccia può essere la scelta migliore per poi passarla in cottura e usarla come base per approntare marmellate, confetture, composte o per aromatizzare piatti salati come risotti e zuppe.

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