La vitamina E è una vitamina liposolubile, ovvero si scioglie nei grassi: questo significa che per essere assorbita dal nostro organismo, ha bisogno di essere consumata insieme ad alimenti grassi.
La sua funzione principale è quella di proteggere le cellule dai danni causati dai radicali liberi, molecole instabili che possono danneggiare il DNA e contribuire all'invecchiamento cellulare e allo sviluppo di diverse malattie. Grazie alle sue proprietà antiossidanti, la vitamina E: Agisce come uno scudo proteggendo le membrane cellulari, prevenendo l'ossidazione dei grassi che le compongono. Non solo: aiuta a prevenire la formazione di placche nelle arterie, riducendo il rischio di malattie cardiache e supporta il sistema immunitario, rafforzando le difese e aiutando l'organismo a combattere le infezioni. Infine, migliora la salute della pelle: contribuisce a mantenere la pelle elastica e luminosa, proteggendola dai danni dei raggi UV.
Vitamine E: in quali alimenti è contenuta, dall’olio alla frutta a guscio
L’elenco e la lista degli alimenti nei quali trovare la vitamina E è davvero molto lunga, a partire dagli olii vegetali, che sono dei veri concentrati di questo nutriente per il corpo. Olio d'oliva, olio di semi di girasole, olio di mais e olio di soia sono ottimi alleati: usarli per condire le insalate o per cucinare è un modo per dare anche un tocco di vitamina E ai nostri piatti, ma ricorda di non scaldarli troppo per non alterarne le proprietà. Grande presenza la troviamo anche nella frutta a guscio: mandorle, noci, nocciole e arachidi sono un mix perfetto di gusto e salute e, oltre alla vitamina E, forniscono anche grassi buoni e fibre. Da non dimenticare poi ci sono anche i semi oleosi: semi di girasole, semi di zucca e semi di lino sono piccoli scrigni di nutrienti, che possono essere aggiunti allo yogurt, alle insalate o ai frullati per un tocco croccante e nutriente. Altri alimenti invece che ne contengono, seppur in quantità ridotte, sono l’avocado, il mango, il kiwi e i peperoni rossi.
Vitamina E e verdure: dove trovarle e come cucinare quegli alimenti
Rispondiamo dunque alla domanda cruciale di questo articolo: quali sono le verdure più ricche di vitamina E e come possiamo cucinarle al meglio per preservarne i nutrienti? Quelle che più spesso vengono consigliate perché grandi portatrici di poteri nutrizionali sono le verdure a foglia verde scuro: spinaci, cavoli neri, lattuga romana sono vere e proprie miniere di vitamina E. La preparazione però è importante: bisogna cuocerle brevemente al vapore o saltarle in padella con un filo d'olio per mantenere intatti i nutrienti, evitando in ogni modo le cotture prolungate che potrebbero far perdere parte della vitamina E, oltre a svilirne e ridurre il sapore e il valore aggiunto sul palato.
Altre tipologie di verdure che le contengono sono le crocifere: broccoli, cavolfiori, cavolini di Bruxelles sono ricchi di vitamina E e di altri antiossidanti. Anche in questo caso la cottura è fondamentale, va fatta al vapore o lessata brevemente. In alternativa si possono anche saltare in padella con un po' d'aglio e olio extravergine d'oliva. Altro alimento da tenere in conto quando si parla di vitamina E sono le patate dolci: cotte al forno, bollite o schiacciate, basta aggiungere un filo d'olio e un pizzico di sale per esaltarne il sapore. Molto importante da ricordare: bisogna combinare le verdure con altri alimenti ricchi di vitamina E - ad esempio aggiungendo dei semi di zucca o di girasole a un'insalata di spinaci, variando le verdure che vengono consumate: in questo modo assicurerai un apporto bilanciato di tutti i nutrienti, senza dimenticare qualora ce ne fosse bisogno, di contattare un nutrizionista per ottenere un consiglio personalizzato relativo alle tue esigenze nutrizionali.